Le malattie infiammatorie intestinali (IBD) sono condizioni croniche che durano tutta la vita e che spesso richiedono cure e monitoraggio costanti per mantenere la remissione1. I sintomi più comunemente riportati includono affaticamento, dolore addominale, urgenza fecale e incontinenza che possono avere effetti sostanziali sullo stile di vita delle persone colpite, come ad esempio la loro possibilità a viaggiare1. I cambiamenti provocati dal diverso ambiente, la diversa disponibilità di cibo e il viaggio stesso possono rappresentare una sfida per i pazienti affetti da IBD1.
I pazienti con malattia infiammatoria intestinale cronica che viaggiano all'estero potrebbero essere a maggior rischio di morbilità correlata al viaggio per una serie di motivi2.
Le linee guida europee dell’European Crohn’s and Colitis organisation suggeriscono che i consigli di viaggio dovrebbero essere forniti congiuntamente da un gastroenterologo specializzato e da professionisti della salute esperti in viaggi2.
Non dimentichiamo, inoltre, che l'attuale pandemia globale di Covid-19 ha cambiato i soliti stili di vita e connettività1.
I pazienti con IBD spesso rientrano in un gruppo ad alto rischio per Covid-19 a causa del loro uso di terapie immunosoppressive e della malattia cronica in corso, tuttavia, l'impatto specifico deve ancora essere stabilito1.
Diversi studi hanno rilevato che1:
Oltre il 75% dei partecipanti allo studio ha segnalato di aver incontrato degli ostacoli viaggiando all'estero1.
Gli ostacoli più comuni sono stati: la preoccupazione per i servizi igienici (76,3%), la preoccupazione per la pulizia e l'igiene nel luogo di destinazione (50,9%) e la disponibilità percepita di assistenza medica in caso di riacutizzazione nel luogo di destinazione (41,1%)1.
I partecipanti allo studio erano anche preoccupati di contrarre infezioni gastroenterologiche (36,3%), avere problemi ad alimentarsi correttamente (39,3%) e incontrare restrizioni associate ai farmaci (14,4%)1.
Il rischio di infezione è maggiore nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD) rispetto alla popolazione generale3.
Ciò include infezioni opportunistiche che possono essere contratte durante il viaggio, nonché infezioni che possono verificarsi ovunque, come l'infezione da Clostridium difficile e la colite da citomegalovirus3.
Uno dei motivi dell'aumentato rischio di infezione è che molti pazienti con IBD sono in terapia immunosoppressiva o con corticosteroidi3. Entrambe le terapie riducono l'attività del sistema immunitario, il che significa che la difesa contro i microrganismi invasori è ridotta e che i microrganismi possono proliferare e infettare meglio le cellule3.
Un altro motivo è che quando i pazienti con IBD hanno una malattia attiva associata a una ridotta funzione di barriera della mucosa, sono a maggior rischio di infezioni opportunistiche3.
C-ANPROM/IT/TAK/0032
Una delle sfide per i pazienti con IBD è il viaggio, con i suoi cambiamenti di clima, alimentazione, acqua e routine quotidiana.
Se si desidera viaggiare, avere la malattia di Crohn o la colite ulcerosa non dovrebbe essere un impedimento. Scopri di più su Colite, Morbo di Crohn e vaccini.
I dipendenti con una malattia cronica come l'IBD possono essere ostacolati nelle loro prestazioni lavorative e nell'occupazione. Leggi i consigli su come gestire la IBD al lavoro.