I cambiamenti nell'epidemiologia delle IBD in relazione alla posizione geografica e al tempo suggeriscono che i fattori di rischio ambientale svolgono un ruolo importante nello sviluppo della malattia1. Nel Regno Unito, circa il 26% delle donne in età riproduttiva utilizza pillole contraccettive ormonali: tra queste, le pillole contraccettive orali combinate - che funzionano rilasciando un estrogeno e un progestinico – sono le più in voga1. A causa di una certa eterogeneità nella presentazione e nel decorso della malattia, l'identificazione dello stile di vita e dei farmaci che potrebbero potenzialmente alterare la progressione clinica è fondamentale per la comprensione della patogenesi di questi disturbi. Inoltre, la comprensione del ruolo di tali fattori può guidare le raccomandazioni cliniche2.
L’età media della diagnosi è di circa 30 anni, che rientra nel picco degli anni riproduttivi per le donne3.
Le linee guida basate sull’evidenza esaminano la sicurezza di diversi metodi contraccettivi nel contesto di molte condizioni, inclusa l'IBD3.
Le donne con IBD notano spesso alcuni cambiamenti di umore e l'IBD è altamente associata a depressione e cambiamenti nella libido: sintomi associati a volte anche a diversi tipi di contraccezione ormonale3. Pertanto, i medici dovrebbero spiegare che questi effetti collaterali sono normali e possono verificarsi in qualsiasi donna indipendentemente dallo stato della malattia3. Se gli effetti collaterali avessero un impatto sulla qualità della vita della paziente, allora dovrebbe essere il medico a trovare un altro metodo contraccettivo che potenzialmente abbia meno effetti collaterali e dovrebbe assicurarsi che l’IBD della paziente sia ben controllata3.
In un recente sondaggio è stato chiesto alle donne con IBD se i metodi contraccettivi che avevano scelto in passato o che stavano attualmente utilizzando avessero influenzato i loro sintomi. Circa 1 donna su 5 ha affermato che i sintomi correlati alla malattia erano effettivamente migliorati durante la contraccezione3. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che i metodi contraccettivi ormonali riducono la quantità di perdita di sangue e riducono la quantità di prostaglandine rilasciata nella zona del ventre, con conseguente riduzione dei crampi, che possono irritare l'intestino. Pertanto, molte donne hanno avuto una diminuzione del dolore addominale e dei crampi durante i cicli mestruali3.
Non ci sono stati studi conclusivi che dimostrino che la contraccezione ormonale causi IBD o aumenti il rischio di ricaduta3. Uno studio ha mostrato un aumento del rischio di intervento chirurgico in pazienti che erano in contraccezione ormonale e avevano una significativa attività della malattia3. Tuttavia, molte di queste donne probabilmente stavano usando la contraccezione perché avevano una malattia attiva e stavano cercando di evitare la gravidanza o stavano cercando di migliorare i loro sintomi3. Molti studi epidemiologici non controllano questi fattori confondenti, quindi non c'è stato uno studio che mostri una vera causalità tra contraccezione ormonale e diagnosi di IBD o ricaduta3.
Se le donne evitano la contraccezione a causa di rischi teorici, corrono un rischio maggiore di avere una gravidanza indesiderata, che può essere influenzata negativamente dall'attività della malattia3.
In generale è importante controllare regolarmente le pazienti per assicurarsi che il loro metodo contraccettivo soddisfi ancora le loro esigenze, soprattutto se viene utilizzato un metodo ad azione rapida o di barriera, e per ricordare che ci sono anche altre opzioni efficaci3. I pazienti dovrebbero sapere che possono provare diversi metodi contraccettivi durante la loro vita riproduttiva3.
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In base alla fase della vita in cui una donna si trova, la sua percezione dei sintomi e della qualità della vita è destinata a cambiare, in modo diverso rispetto agli uomini.